Abstract
Introduzione: Si può sostenere, almeno per ipotesi, che il funzionamento di un sistema parlamentare si fondi essenzialmente su una ‘divisione del lavoro’ tra società civile, società politica e istituzioni. Per società civile intendiamo le articolazioni tra città e campagna, centro e periferia, industria e agricoltura, proprietari e salariati, che possono esprimersi in strutture di interesse o di solidarietà (istituzione che eredita, in fondo, la vecchia contrap-posizione tra contractus e status, gesellschaft-gemeinschaft, ecc.); il sindacato è un esempio delle prime, mentre un movimento collettivo potrebbe esser un esempio delle seconde. Per società politica intendiamo tutti quei gruppi che si basano sul principio dell'associazione e sul principio dell'organizzazione per fini politici, come un club politico, un partito parlamentare o un partito di massa. Questa distinzione è l'erede dell'antica dicotomia tra ≪ setta ≫ e ≪ chiesa ≫ intuita da Weber e in seguito trattata sistematicamente da Tröltsch. Per istituzioni infine, intendiamo quelle strutture che sono regolate soprattutto da un ordinamento giuridico e tra i loro molti aspetti possono essere analizzate anche in termini di situazione di monopolio o concorrenza della forza. Da questo punto di vista sono ‘istituzioni’ l'esercito, la polizia, la burocrazia centrale e decentrata (ad esempio la burocrazia prefettizia) e cosí via.

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