LA VEGETAZIONE DELLA VALLE PESIO (ALPI MARITTIME)
- 1 January 1962
- journal article
- research article
- Published by Firenze University Press in Webbia
- Vol. 16 (2) , 323-431
- https://doi.org/10.1080/00837792.1962.10669724
Abstract
L'A. studia la vegetazione della Valle Pesio, nelle Alpi Marittime. Nella prima parte del lavoro, dopo aver illustrato brevemente le caratteristiche oroidrografiche e geologiche, l'A. si sofferma sulle condizioni climatiche della valle, ampliando i dati forniti da SAPPA e PIOVANO (1947 e 1950) come premessa allo studio floristico della Val Pesio. Dimostra l'esistenza di un clima prevalentemente suboceanico con incremento progressivo di oceanicità nel piano montano coll'aumentare dell'altitudine. Nella seconda parte, esposti la metodologia ed i criteri di interpretazione seguiti nello studio della vegetazione, sulla base delle fascie di vegetazione, e premesso un breve prospetto storico ed epiontologico delle principali fascie di vegetazione interessanti direttamente od indirettamente la Valle Pesio, l'A. passa a studiare le fascie di vegetazione presenti nella valle e le comunità vegetali ad esse riferibili, e considera: Fascia Laurocerasus, fascia Quercus Ilex, fascia Quercus pubescens e fascia delle steppe a Stipa: non esistono vere fitocenosi od anche solamente nuclei relitti riferibili a queste fascie di vegetazione. Le caratteristiche climatiche, la struttura geomorfologica della valle, la mancanza di esposizione a Sud, non possono offrire condizioni favorevoli allo sviluppo di una vegetazione termofila e xerofila o steppica. Sono però presenti entità geneticamente riferibili a dette fascie. Fascia Quercus—Tilia-Acer: ha una estensione poco rilevante e frammentaria a causa della forte riduzione subita per l'espandersi delle culture e del Castaneetum. Fascia Quercus Robur-Calluna: interessa profondamente il piano submontano della valle. L'A. prende in esame il Callunetum, il Betuletu il callunosum, il Quercetum sessilis callunosum ed il Castaneetum, quest'ultimo, molto diffuso e favorito dall'azione antropica a scapito del querceto e del bosco misto, viene assegnato in massima parte a detta fascia. Fascia Fagus-Abies: è la più importante nella valle occupando totalmente il piano montano e raggiungendo gli estremi limiti della vegetazione forestale con le due grandi fitocenosi: il Fagetum e l'Abietetum. Fascia Larix-Pinus Cembra: discussa l'assenza delle fascie a Picea e del bosco steppico a Pulsatilla, come pure del Laricetum, l'A. descrive il Rhodoretum, l'Alnetum viridis e, nelle zone calcaree, il Pinetum Mughi. Nel piano cacuminale l'A. prende il considerazione le seguenti fascie: Fascia delle steppe montane mediterranee: elementi di questa fascia sono presenti nelle zone calcaree carsiche di testata aperte ad una più diretta influenza del clima mediterraneo; non formano però vere fitocenosi. Fascia Vaccinium uliginosum-Loiseleuria: occupa la massima parte del piano cacuminale con il Vaccinietum uliginosi e le fitocenosi erbacee costituenti i cosidetti « pascoli alpini ». Fascia Carex-Elyna: molto frammentariamente rappresentata e solo in corrispondenza di rupi, canaloni, vallette nivali, ecc. Nell'ambito della vegetazione del piano cacuminale l'A. si sofferma sulla geomorfologia delle zone calcaree, presentanti un particolare fenomeno: la struttura e topografia carsica, che, di conseguenza, caratterizza la vegetazione conferendole aspetti che vengono analizzati nei vari orizzonti vegetativi. L'A. ritiene di aver messo in evidenza i principali lineamenti della vegetazione della Val Pesio, dati essenzialmente dalla quasi totale mancanza di oasi di vegetazione xerotermica nel piano basale, dal grande sviluppo della vegetazione mesofila nei piani submontano e montano e dalla presenza di una vegetazione a fisionomia tipicamente carsica nella zona calcarea del piano cacuminale. L'A. infine ha cercato di ovviare agli inconvenienti di una descrizione troppo sintetica e per forza di cose incompleta con la stesura di una carta della vegetazione, che, rappresentando l'effettiva distribuzione della vegetazione sul terreno e tenendo ragionevolmente conto di molti dettagli, integrasse la trattazione, ricevendone in pari tempo un adeguato commento. Per la rappresentazione cartografica ha seguito il metodo praticato da SCHMID e da SAPPA, scegliendo come base le fascie di vegetazione. La vegetazione è rappresentata da colori e da segni caratteristici (simboli), e precisamente, i colori indicano le grandi unità di vegetazione (le fascie), mentre la tinta unita con sovrastampati i simboli della specie o delle specie dominanti rappresentano, nei limiti consentiti dalla scala della carta (1: 50.000) le varie fitocenosi. Però delle tredici fascie direttamente od indirettamente interessanti la Val Pesio, solo sei e cioè le fascie Quercus-Tilia-Acer (QTA), Quercus Bobur-Calluna (QEC), Fagus-Abies (FA), Larix-Pinus Cembra (LPC), Vaccinium uliginosum-Loiseleuria (VL) e Carex-Elyna (CE) sono tanto sviluppate da poter venire rappresentate cartograficamente. Per quanto concerne quindi i rappresentanti delle altre fascie si rimanda alla trattazione fatta nel testo.Keywords
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