Contributo Alla Conoscenza Citologica diNostoc CommuneVaucher con Particolare Riguardo All'Ultrastruttura
Open Access
- 1 January 1966
- journal article
- research article
- Published by Firenze University Press in Caryologia
- Vol. 19 (3) , 267-298
- https://doi.org/10.1080/00087114.1966.10796224
Abstract
Sono state condotte ricerche citologiche sia al microscopio ottico (M.O.) che al microscopio elettronico (M.E.) su cellule di Nostoc commune. Al M.O. sia su preparati a fresco che su materiale fissato in modi diversi, si è notata la presenza di granuli che in accordo con quanto già segnalato dalla letteratura, sono incolori rifrangenti. Tali granuli potrebbero secondo l'A. essere quelli di cianoficina. Con bleu di metilene, con bleu di toluidina e con azzurro A una parte dei granuli contenuti nella cellula assumono il color rosso; sono granuli metacromatici, costituiti da metacromatina (Guilliermond 1906). Alcuni di questi granuli metacromatici, osservati al microscopio polarizzato, appaiono birifrangenti. Si potrebbe quindi pensare che i granuli possano trovarsi in tre fasi di differenziazione strutturale e precisamente: 1) granuli rifrangenti non metacromatici; 2) granuli metacromatici; 3) granuli metacromatici birifrangenti. Riguardo ai granuli metacromatici va ricordato che secondo Ebel (1949 in Ebel e Colas 1954) essi sono costituiti da polifosfati lineari con catena più o meno lunga e va anche segnalato che secondo Ebel e Muller (1950 in LISON 1960) la metacromasia dei polifosfati compare solo in quelli a catena lunga a partire dal grado di condensazione otto. Secondo certi AA. però la metacromatina potrebbe essere costituita non solo da polifosfati, ma anche da lipoproteine. Più incerta è la natura chimica della cianoficina: polisaccaridi (Kylin), proteine (Fritsch), fosfolipoidi (Fuhs), lipoproteine (Fott). L'A. prospetta la necessità di appurare la costituzione chimica di questi granuli, dato che sospetta che essi attraversino degli stadi di struttura successivi. Sempre al M.O. è stata accertata, mediante la reazione di Bauer, il PAS, il PAS pretrattato con diastasi e il PAS più dimedone, la presenza di glicogeno nelle cellule del Nostoc. Con l'ematossilina ferrica, con il bleu di metilene, con il bleu di toluidina, con la reazione di Feulgen, con l'azzurro A-SO2, è stata messa in evidenza la zona cromatinica del nucleoplasma. Al M.E. è stato dettagliatamente descritto il limite cellulare, la zona del cromatoplasma e quella del nucleoplasma. Sono state studiate le granulazioni della cellula del Nostoc e sono state messe in rapporto con quanto è stato osservato al microscopio ottico. L'A. ha distinto 5 tipi di granuli. Alcuni di essi per le loro dimensioni risultano visibili solo al M.E. e precisamente il 3° tipo (probabilmente sostanze lipidiche), il 4° tipo (probabilmente glicogeno), il 5° tipo (ribosomi). Per il 1° e il 2° tipo di granulo, che potrebbero ambedue riuscire visibili al M.O., è più difficile riuscire a stabilire la loro corrispondenza con i granuli osservati al M.O. Infatti i granuli del 1° tipo, che sono sempre periferici, potrebbero essere costituiti da cianoficina, ma per le loro dimensioni potrebbero anche corrispondere ai granuli metacromatici. Del resto il fatto che in una stessa colonia vi siano cellule con tutti i granuli non metacromatici vicino a cellule munite anche di granuli metacromatici ed eventualmente pure di granuli metacromatici birifrangenti farebbe pensare che tutti questi granuli attraversino degli stadi di struttura successivi e che pertanto mentre risultano ben distinguibili al M.O. con particolari tecniche citochimiche, al M.E. con le usuali tecniche, non riescono a mettersi in evidenza e perciò si identificano con un solo tipo di granulo che potrebbe essere il 1° tipo. Tale ipotesi allo stato attuale delle conoscenze parrebbe più valida di quella che porterebbe ad identificare i granuli metacromatici con quelli del 2° tipo, facenti parte dell'equivalente nucleare. Infatti questi granuli che hanno dimensioni molto più piccole dei precedenti, tanto che bisogna pensare ad una loro fusione perchè possano essere evidenti al M.O., sono risultati visibili solo in sezioni ultrasottili perfettamente mediane e sono apparsi sempre al centro della cellula. Per tutte queste ragioni è abbastanza difficile ammettere che questi granuli possano esser messi in evidenza al M.O. Bisogna inoltre ricordare che osservazioni eseguite su sezioni ultrasottili, colorate con il bleu di metilene, hanno permesso di osservare granuli metacromatici anche alla periferia della cellula, quindi che non possono trovare riscontro altro che con i granuli del 1° tipo. Si precisa però che tutto questo è per ora un'ipotesi e che le ricerche proseguiranno nell'intento di riuscire a risolvere questo problema.This publication has 19 references indexed in Scilit:
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