Abstract
ANCORE D'ARGENTO E CARICHI DI OLIO: OSSERVAZIONI SUL COMMERCIO FENICIO NEL MEDITERRANEO OCCIDENTALE: La ceramica fine greca detiene spesso una posizione privilegiata all'interno degli studi sull'antichità. Ciò ha spinto a vedere nella ceramica una categoria di oggetti di lusso ovvero una sorta di “objets d'art” nel campo dei commerci nell'antichità. Questo approccio è in stridente contrasto con altri ambiti degli studi archeologici ove il movimento commerciale di ceramica è visto come una prova a supporto dell'esistenza di scambi di merci di maggior pregio, come metalli e materie prime. I graffiti commerciali sembrano confermare la posizione di secondo piano della ceramica fra i beni commerciabili, e gli scavi compiuti su navi naufragate hanno chiaramente indicato che la ceramica era utilizzata sulle navi da carico per riempire gli spazi di risulta.Un punto di conferma per questa visione del ruolo della ceramica all'interno degli scambi commerciali è dato da un passo dello pseudo-Scylax ove si ricorda ceramia e profumi ateniesi vengono scambiati sulle coste occidentali dell'Africa con avorio e pelli di animali. L'apparizione di anfore attiche SOS e di alta e media ceramica protocorinzia è rivisitata in questa luce.

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