Abstract
E' stata eseguita l'analisi cariologica di alcuni esemplari di Scilla Hughii Tin. raccolti nel 1947 da FRANCINI e MESSERI nell'isola di Marettimo. Il cariogramma è risultato costituito da 2n = 16 cromosomi e precisamente da una coppia L di cromosomi lunghi, da quattro coppie M1, M2, M3, M4 di cromosomi medi e da tre coppie S1, S2, St3 di cromosomi corti di cui l'ultima presenta un satellite formato da due segmenti vicini ipocromatici, separati da una costrizione secondaria. Si è notata una notevole somiglianza di questo cariogramma con quello definito da BATTAGLIA (1949 a) come biotipo A di un gruppo di individui riferiti provvisoriamente a S. peruviana sensu lato; mentre si è espresso il dubbio che il SATÔ (1936 a, 1936 b) abbia osservato non autentici esemplari di S. Hughii Tin., ma piuttosto individui appartenenti al ciclo della S. peruviana L. Riguardo alla posizione sistematica di S. Hughii Tin. l'Autore concorda pienamente con l'opinione di FRANCINI e MESSERI (Flora di Marettimo 1954 in corso di stampa) che considerano tale Scilla, endemismo ad areale molto limitato, probabilmente esclusiva di. Marettimo, come specie sistematicamente ben distinta dalle altre appartenenti al ciclo delle Sciite mediterranee ad infiorescenza racemosa-corimbosa (S. sicula Tin., S. Clusii Parl., S. Cupani Guss., S. elongata Parl.). L'Autore enumera i principali caratteri per cui Scilla Hughii Tin. differisce dalle sopracitate specie e, visto che S. Hughii Tin. ha una spiccata individualità sistematica ed ha il significato di paleoendemismo assolutamente accantonato, ritiene di poter concludere: 1) che si tratta di una vera specie, la piú vicina all'archetipo mediterraneo, da cui le altre entità, raccolte sotto il nome collettivo di S. peruviana a piú ampio areale, sono derivate; 2) che tutto ció è in armonia col reperto che il cariotipo di S. Hughii Tin. a 2n = 16 puó essere, per la sua semplicità e il suo equilibrio, ritenuto come fondamentale di tutto il gruppo delle Sciite racemose-corimbose e che tutti gli altri cariotipi a diverso numero di cromosomi possono considerarsi da esso derivati.