La flora vascolare dell'isola di Montecristo (Arcipelago toscano)

Abstract
L'isola di Montecristo è la quarta, in ordine di grandezza (10,39 Kmq), fra le isole dell'Arcipelago toscano, e la sua posizione geografica (42°20′ lat. N, 10°9′ long. E) la pone quasi al centro del Tirreno, distando 39 miglia marine dal Promontorio dell'Argentario e 34 dalla Corsica. Per la sua posizione, e per la mancanza di facili approdi è, fra le isole toscane, quella che ha risentito in minor misura dell'azione antropica. Per queste, ed altre considerazioni, dal 1° Marzo 1971 (pubbl. Gazz. Uff. 1.6.71) l'isola di Montecristo è stata dichiarata «Riserva naturale» e si è dato inizio, sotto l'egida del C.N.R., ad una complessa serie di ricerche scientifiche tendenti a fornire un quadro aggiornato e completo di tutte le sue componenti biologiche. Questo lavoro riguarda in particolare lo studio della Flora vascolare dell'isola, e si basa essenzialmente sui reperti floristici raccolti in varie epoche da Sommier, Doria, Mori e, più recentemente, da Chiarugi, Fabbri (sopratutto) e Paoli, oltreché sulle citazioni bibliografiche e sulle osservazioni di Forsyth Major, Bertoloni, Caruel, Béguinot, Sommier, Fabbri ed altri Autori. Dopo aver illustrate alcuni dati geo-morfologici, pedologici e climatici, viene fornito l'elenco floristico dell'isola, che risulta costituito da ben 529 taxa (di cui 98 mai segnalate). Una tale consistenza floristica, veramente notevole per un'isola di così poca estensione, viene però notevolmente ridotta se si escludono sia quelle entità vegetali non più rinvenute (a partire dalle erborizzazioni di Chiarugi, 1957), sia tutte quelle piante «esotiche» introdotte dai vari proprietari dell'isola per abbellire i giardinetti nelle vicinanze della Villa ex Reale di Cala Maestra. La flora attuale spontanea dell'isola assomma così a sole 304 unità vascolari. Dallo studio dello spettro biologico che ne è stato fatto, è possibile rilevare come il costituente floristico di Montecristo (55,9 di T, 3,6 Ch, 17,8 H, 11,5 P, 10,5 G, 0,7 HH) e le considerazioni espresse su zone similari, permettano di inserire questa isola fra quei consorzi vegetali tipicamente mediterranei (cosa già ipotizzabile sulla base dei caratteri climatici riscontrati); tale conclusione è inoltre suffragata sia dalla presenza sull'isola di quelle entità appartenenti al cingolo a Quercus Ilex o al Quercus pubescens, che risultano le più rappresentate numericamente, sia, inoltre, dal valore assunto anche dal «quoziente di Pteridophyta» ottenuto secondo i concetti di RAUNKIAER (1934).