FLORA E VEGETAZIONE DELLE VALLI DEI TORRENTI ACQUABONA, SCORZA E LERCA

Abstract
In questo lavoro gli autori studiano la flora e la vegetazione delle Valli dei torrenti Acquabona, Scorza e Lerca (Appennino Ligure). Dopo aver descritto le caratteristiche geomorfologiche, climatiche, geologiche ed edafiche del territorio, gli autori elencano le specie raccolte, riportando per ciascuna di esse la forma e la sottoforma biologica. Successivamente calcolano lo spettro biologico della flora ed in base al confronto con lo spettro biologico di altre regioni giungono alla conclusione che la flora del territorio studiato presenta molte affinità con quella delle serpentine dell'Alta Valle del Tevere (Pichi-Sermolli, 1948). Nei capitoli dedicati allo studio della vegetazione gli autori, dopo aver descritto i metodi di ricerca impiegati, analizzano, mediante 24 rilevamenti statistici, i principali tipi di vegetazione di queste serpentine: Per i più importanti tipi di vegetazione sono stati eseguiti due o più rilevamenti statistici ed i risultati sono stati comparati tra loro. Nell'ultimo capitolo gli autori esaminano le specie geobotanicamente più interessanti e ne descrivono la distribuzione geografica, soprattutto in Italia ed in particolare in Toscana e in Liguria. Panno anche un accenno alla distribuzione altitudinale, alle esigenze ecologiche ed all'elemento a cui queste piante appartengono. Si tratta di specie non ancora segnalate nell'Appennino Ligure, di serpentinofite, di relitti serpenticoli oppure di specie che, per la loro distribuzione altimetrica, acquistano un significato ecologico particolare. Sulla base delle ricerche effettuate gli autori concludono che nel territorio studiato coesistono specie di elementi molto diversi: eumediterranee, centroeuropee, eurosiberiane, circumboreali. Un altro aspetto caratteristico della vegetazione è la presenza di molte specie alpine, subalpine e montane a livelli altitudinali nettamente inferiori a quelli in cui esse normalmente crescono. Probabilmente queste piante devono essere considerate dei relitti glaciali; la loro conservazione a livelli altimetrici inferiori è stata favorita dalle particolari condizioni climatiche che si realizzano nelle parti più elevate dei territorio, come le basse temperature invernali, la presenza di nebbie per lunghi periodi dell'anno, la frequenza e la forza del vento. Accanto a questi fattori ebbe anche una notevole influenza la scarsa concorrenza tra i vegetali, che è una delle caratteristiche più salienti dei terreni serpentinosi. Da questo studio viene confermata l'importanza dei terreni ofiolitici come stazioni di rifugio per molti relitti che compaiono sia insieme alle specie tipiche di questi suoli, sia insieme ad altre immigrate recentemente. Tutte queste specie, diverse per origine e per esigenze ecologiche, concorrono a formare una vegetazione molto eterogenea e differenziata, che potrebbe anche apparire incoerente se non si tenessero presenti gli aspetti storici della vegetazione e le particolari condizioni ambientali che le serpentine offrono alla vita vegetale.